Sono seduta a tavola e sto pranzando.
É, in apparenza, un giorno come tanti.
La tv sta trasmettendo immagini di sparatorie: si vedono persone che urlano e scappano da tutte le parti nel tentativo di salvarsi.
Sembra quasi la scena di un film d’azione… e magari lo fosse.
Il telegiornale sta riportando le riprese di ciò che è accaduto ieri sera a Parigi.
In un video, filmato da una palazzina, si vedono gruppi di persone che escono terrorizzate dal retro del Bataclan, un teatro parigino che ieri è stato preso d’assalto da alcuni terroristi.
Alcuni scappano urlando, altri arrancano, zoppicando: un ragazzo in maniche corte trascina un’altra persona per le braccia, mentre la sua linfa vitale lascia una striscia sul cemento; una macchia indelebile di un giorno indimenticabile.
Il filmato riprende anche una persona aggrappata al cornicione di una finestra, nel disperato tentativo di non cadere giù.
Altre persone giacciono distese sull’asfalto. Non si muovono.
Sembrerebbe un film, davvero, se non fosse che è fin troppo reale per apparire finto.
Come le immagini che riportano l’enorme quantità di persone riversate sul prato dello Stade de France di Parigi. Persone tenute insieme dalla paura, riunite nella speranza di uscire indenni da quella notte.
Ma 130 è il numero delle persone che non ce l’hanno fatta: un numero di esseri umani che non è riuscito a tornare a casa propria a riposare. Persone che stamattina non si sono svegliate per fare colazione, come abbiamo avuto la fortuna di poter fare noi.
Ho letto alcuni articoli riguardanti la tragedia di ieri sera: alcuni parlano di cultura, altri trasmettono odio e disprezzo. Su Facebook alcuni hanno invitato a guardare alle cause di tutto questo, ad un passato che avrebbe portato i terroristi ad attaccare la Francia ieri sera.
Io non mi sento così colta e preparata in materia da parlare del passato: e se anche lo fossi, non credo lo farei. Credo sia più rispettoso guardare a ciò che è appena accaduto con gli occhi lucidi di un sopravvissuto che cerca di trovare le parole giuste per commemorare così tante vite spezzate.
Innocenti persone comuni, freddate a colpi di kalashnikov, distese per strada con gli occhi chiusi, ad aspettare una spiegazione razionale che non potrà mai arrivare.
L’essere umano si è reso protagonista ancora una volta di una vicenda terribile: non si può perdonare chi non ha coscienza delle proprie azioni, così come non si può sperare di scendere a patti con chi è portatore del male.
Quel male che porta una persona a uccidere senza cognizione di causa altre persone innocenti: quel male che porta dei fanatici a usare la religione come preteso per giustificare atti così bestiali e barbarici.
Il male non ha un solo volto oggi, o un solo nome.
E il miglior modo, forse, per ricordare le vittime di questa tragedia è il sentire qualunque cosa di simile alla solidarietà, al dolore che accomuna i francesi e che riguarda il mondo intero.
Oggi dobbiamo considerarci esseri umani uniti per difenderci da qualcosa che va al di là di ogni comprensione umana.
In questi momenti deve emergere spontaneo il bisogno di sentirsi legati dal dolore e dalla rabbia nel vedere umani annientati da chi di umano non ha proprio nulla.
Ritengo giusto ora concludere riportando le commosse dichiarazioni di Papa Francesco, che rappresentano al meglio quanto è successo:
“Non capisco, ma queste cose sono difficili da capire, fatte da esseri umani. (…)Non vi può essere alcuna giustificazione religiosa e umana a quanto accaduto. Non è… umano un gesto simile”
Se mi chiedessero in che modo descriverei la società in cui viviamo oggi, credo che userei questa frase: “tempi duri”.
Una frase scontata, forse, che però può riassumere al meglio tutti i settori in cui un “giovane d’oggi” si ritrova a muoversi: tempi duri per chi vuole trovare lavoro, per chi aspira ad obbiettivi più alti e per chi ancora ripone fiducia nei rapporti umani.
Guardiamo alle storie d’amore, tanto per cambiare: minacciose acque scure dove per navigare e sopravvivere è necessario indossare il giubbotto salvagente.
Uomini da evitare: la società in cui viviamo oggi
Quando si parla d’amore ad oggi i discorsi più in voga sembrano essere i seguenti:
“Non trovo nessuno che voglia investire dei sentimenti”,
oppure
“Ti usano e poi ti gettano via”
o ancora
“Sono tutti uguali, pieni di superficialità”.
E mi rifaccio a discorsi di donne. Donne che, nonostante le notevoli e numerose delusioni, sono disposte a riprovarci e a crederci ancora.
Una volta ricordo di aver letto un libro sull’argomento. Che poi, di libri sull’argomento in effetti ce ne sono parecchi. Però, ecco… questo mi era rimasto particolarmente impresso.
Il titolo era “Falli soffrire” (e già, devo dire che prometteva bene). L’autrice è Sherry Argov. La trama? Vi dico solo che è un’utilissima guida (con tanto di esempi pratici) su come una donna deve comportarsi quando ha di fronte l’ennesimo stronzo.
Se volete, lo potete trovare su Amazon direttamente da qui:
Ma veniamo ora al dunque: quali sono questi famosi uomini da evitare di cui parlo?
Ed ecco com’è nata la mia idea di stilare una classifica dei 5 uomini da evitare, prendendo spunto da esperienze personali e amicali.
Vorrei precisare quanto segue: nessun uomo è stato maltrattato per poter stilare la lista dei “5 uomini da evitare”.
Lo giuro solennemente. Questa lista è frutto di esperienze personali, interpersonali, amicali-personali.
In questo articolo fatti e persone non sono puramente casuali: tutto ciò che segue vuole essere un’ironica rappresentazione di alcuni uomini da evitare ancora in circolazione… Perciò eccoli qui, illustrati nero su bianco, uno dopo l’altro: la lista dei cinque uomini da evitare.
I cinque uomini da evitare: la lista
Uomini da evitare n. 1: il Peter Pan in giacca e mocassini
Si tratta di un esemplare di maschio in apparenza molto sicuro di sé e del lavoro che svolge. Ha tren’tanni o poco più, e ormai ha molto di cui poter parlare: ha un lavoro che gli permette di mantenersi, un modello di auto con cui spera di adescare le “tipe giuste”, e i pantaloni all’ultima moda tirati su fino al ginocchio, come se avesse appena avuto l’alluvione in casa.
Ma in tutto questo bel piano principesco c’è solo un piccolo intoppo: tra gli uomini da evitare, lui è l’insicuro cronico.
Solitamente adesca ragazze di alto lignaggio, ma le sue preferite rimangono quelle semplici, serie, le ragazze di una volta: loro sembrano essere le vittime prescelte del lavaggio del cervello che intende adoperare.
E se quel lavaggio non funziona, il caro adulto Peter Pan si sente messo all’angolo. E sappiamo qual’è la soluzione adoperata da ogni insicuro quando le cose si mettono male, vero?
Esatto, la più semplice: battere ritirata.
Laddove “battere” è il termine chiave, che sta ad indicare una sola cosa: gambe in spalla e via alla ricerca di prede più belle e con la zucca più vuota di una campana!
E per giustificare questa sua assenza, gli basterà semplicemente tirare in ballo la solita scusa di nuovi impegni lavorativi in corso, quando in realtà l’unica cosa che si sta davvero lavorando è la nuova bambola di plastica comprata a buon mercato.
Ma… sei serio?
Uomini da evitare n. 2: il traumatizzato
Parlando di uomini da evitare.
Anche in questo caso, l’esemplare in questione non ha nulla che faccia pensare a qualcosa di negativo: è un uomo adulto, ha un lavoro stabile ed è probabilmente anche di bell’aspetto.
Ma, unica pecca di tutta questa bella favola: è un uomo facilmente impressionabile.
Ha avuto alcune esperienze amorose negative, ma questa è una cosa che succede a tutti, giusto? E invece no: tra gli uomini da evitare, questo esemplare è convinto di essere stato l’unico ferito da una tragica vicenda sentimentale.
Oserei dire che manifesta una comune patologia di abnorme egocentrismo e vittimismo, e, come se non bastasse, sembra voglia far scontare a tutte le ragazze che incontra sul suo cammino le disdette avvenute a lui…
A tutte le ragazze tranne alla sua ex, ovviamente, nei confronti della quale vanta di aver tenuto sempre un comportamento passivo e “zerbinesco”.
E non importa quante brave ragazze si ritroverà ad incontrare: questo tipo di uomo sembra esser destinato a recitare perennemente la parte del Leopardi in crisi d’autostima, pronto a sottoporre tutte le sue corteggiatrici a innumerevoli prove.
Un consiglio: se dopo alcuni mesi i muri che state cercando di abbattere non cedono, forse è il caso di pensare a qualche passatempo più costruttivo e meno lesivo al fegato.
D’altronde… Ercole affrontò le 12 fatiche per espiare le sue colpe nei confronti della morte della sua famiglia.
Voi che colpe dovete espiare?
Uomini da evitare n. 3: il pluri-fidanzato
Ecco una categoria davvero pericolosa di uomo. Tra gli uomini da evitare, questo è forse il peggiore.
Questo non è un uomo comune, bensì un uomo “multiplo”, nel vero senso della parola: quest’uomo, infatti, ha trovato il sistema per sdoppiarsi ed essere quindi in grado di stare con due ragazze nello stesso periodo della sua vita.
Certo, è fidanzato con voi e non fa altro che ripetervi di quanto sia fortunato ad avervi, e di quanto voi meritiate di meglio: quando in realtà, è proprio lui a non volervi concedere questo “meglio”.
Ma lui è un uomo fatto ormai, maturo di tutte quelle esperienze che gli consentono di guardarvi negli occhi e mentire spudoratamente e ripetutamente.
Ma si sa, come spesso succede, l’inconveniente è dietro l’angolo: a volte può bastare un messaggio mandato al momento sbagliato o una parola detta con noncuranza per svelare l’oscena verità.
E una volta capito che il vostro fidanzato s’è ripassato tutte le ragazze della provincia mentre voi perdavate tempo a credere alle sue belle parole, a voi non resterà altro da fare se non sbattergli la verità in faccia: a lui sarà più comodo sbattere semplicemente la porta e andarsene.
In alcuni casi, può avvenire anche di peggio: non è escluso, infatti, che il vigliacco in questione aizzi contro di voi la sua nuova fidanzata, negando le parole d’amore che fino al giorno prima vi aveva dedicato.
Che imbarazzo.
Uomini da evitare n. 4: il complessato
Tra gli uomini da evitare, lui è uno dei tanti. Uno dei tanti ragazzi presenti in circolazione.
Si mostra come un ribelle della nuova generazione e ama presentarsi come il Fonzie di turno: giacca di pelle nera, jeans strappati neanche fosse reduce da una brutta caduta in moto, e sguardo da ammaliatore. Ah… E vi ho già parlato di quell’aria da “Duro che non deve chiedere mai?”.
A proposito di duro: il signor ribelle vanta di una carrellata di esperienze sessuali che neanche Rocco Siffredi in tutta la sua carriera professionale!
Si mostra talmente sicuro di sé da volere tutto e subito: lui non ha tempo per preliminari a base di cena, film e passeggiate romantiche, no. Lui è un uomo deciso, diretto e sa ciò che vuole… a quanto pare però, solo a parole.
Infatti vi dice che non vuole nulla di serio, eppure vi chiama, vi scrive, vi provoca, e ha da dire la sua su qualunque comportamento voi teniate nei suoi confronti.
Eppure, quando voi tentate di approcciarvi nella sua direzione, il complessato tira fuori il miglior mantello nero di Dracula che possiede, lo spolvera, e vi si avvolge, sparendo teatralmente con un alonedi mistero.
Quest può, effettivamente, destare una certa curiosità femminile; curiosità che svanisce nel momento in cui scoprite un altro lato della sua molteplice personalità: il lato della “prima donna”.
Pronto ad elencarvi tutte le ragioni che riguardano i suoi disagi esistenziali, dai quali ha maturato profondi valori umani: peccato che di questi fantomatici valori non ve ne sia alcuna traccia.
Si batte i pugni sul petto come un gorilla, dicendo di non voler coinvolgimenti, ma non appena accennate a fare le stronze è il primo a corrervi dietro. Ma guai a mostrare comprensione, guai ad esporre i vostri sentimenti: vi ritroverete ad osservare le sue spalle mentre si allontana impietoso, falsamente portatore di quelle virtù e di quel rispetto che tanto decantava.
Dracula, almeno sapeva mordere, però…
Uomini da evitare n. 5: il paziente (non inglese)
Ed eccoci arrivati all’ultimo esemplare presenta in lista, il gran finale.
Rullo di tamburi per… l’ultimo degli uomini da evitare: il paziente!
Non so se a qualcuna di voi sia mai successo di incappare in questa evoluta specie di bipede: a me di rado, mentre sembra che una mia amica sia luogo fertile per questo esemplare, in quanto le è capitato più volte di averci a che fare.
Ma veniamo alle presentazioni: stiamo parlando dell’anti-mascolinità per eccellenza, del più lagnoso tra i maschi, talvolta inconcludente sotto molti aspetti.
L’esemplare in questione inizialmente non si pone come un amico: bensì, si avvicina quatto quatto alla preda con fare confidenziale, come una sorta di pavone ubriaco che tenta maldestramente di muovere la coda per corteggiare una femmina.
Ecco, lui si presenta serpeggiando, fingendo a volte un tiepido interesse e facendo, inconsciamente, pensare alla femmina di essere corteggiata. Ma in realtà lui non vuole corteggiare: è talmente altruista da voler rendere la femmina partecipe di ogni singolo problema presente nella sua vita.
É un po’ come piombare a cena a casa di qualcuno senza essere invitato.
Ecco, lui soffre di questo tipo di invadenza, oltre che di un enorme vittimismo:
l’esemplare vuole essere ascoltato, vuole raccontare vita, morte e miracoli di se stesso (o peggio, di una sua ex che l’ha fatto terribilmente soffrire), e vuole soprattutto essere compatito.
In poche parole, sta cercando uno psicologo a cui fare le sue più intime confidenze prima di ricevere una cura al suo problema.
Molte ragazze pensano che dandogli corda, prima o poi, lui capirà che persona straordinaria ha davanti e cadrà nella rete dell’amore: grosso errore.
Stare dietro ad un esemplare così tanto concentrato su se stesso non farà altro che avvalorare la tesi che lui si è creato nella mente: ovvero, che lui è il paziente e voi le crocerossine disposte a soccorrerlo ad ogni suo comando.
Ma non vi preoccupate: non appena avrete finito di medicargli le ferite, lui sarà finalmente pronto a ricominciare una nuova vita, e una nuova storia… Ma ovviamente, non con voi.
Che brutto destino attende quelle povere sfortunate inconsapevoli!
Uomini da evitare: conclusioni di carattere generale
A questo punto, credo sia dovuta una conclusione che giustifichi ciò che appena ho detto, chiedendovi forse di perdonare questo mio accanimento sul genere maschile… E invece no.
Vorrei semplicemente invitare qualunque uomo con una coda di paglia chilometrica a prendere questa classifica per ciò che è realmente: una visione ironica su alcuni tipi di uomini, ma non su tutti.
Si dice che saper ridere dei propri difetti rappresenti il più alto sintomo di intelligenza, quindi, perchè non provarci ogni tanto?
Se mi chiedessero in che modo descriverei la società in cui viviamo oggi, credo che userei questa frase: “tempi duri”.
Una frase scontata, forse, che però può riassumere al meglio tutti i settori in cui un “giovane d’oggi” si ritrova a muoversi: tempi duri per chi vuole trovare lavoro, per chi aspira ad obbiettivi più alti e per chi ancora ripone fiducia nei rapporti umani.
Guardiamo alle storie d’amore, tanto per cambiare: minacciose acque scure dove per navigare e sopravvivere è necessario indossare il giubbotto salvagente.
Quando si parla d’amore ad oggi i discorsi più in voga sembrano essere i seguenti: “Non trovo nessuno che voglia investire dei sentimenti”, oppure “Ti usano e poi ti gettano via” o ancora “Sono tutti uguali, pieni di superficialità”.
E mi rifaccio a discorsi di donne. Donne che, nonostante le notevoli e numerose delusioni, sono disposte a riprovarci e a crederci ancora.
Ed ecco com’è nata la mia idea di stilare una classifica dei 5 uomini da evitare, prendendo spunto da esperienze personali e amicali.
Lo zio Ax in una sua nota canzone disse: “Ti chiuderanno la bocca, e tu scrivi!”.
E quindi, ho scritto.
Ho stilato questa classifica e l’ho dedicata a tutte quelle persone che sono state zittite quando in realtà avrebbe avuto cose più intelligenti da dire.
In questo articolo fatti e persone non sono puramente casuali: tutto ciò che segue vuole essere un’ironica rappresentazione di alcuni esemplari maschili in circolazione…
Perciò eccoli qui, illustrati nero su bianco, uno dopo l’altro: i cinque uomini da evitare.
Esemplare n.1: il Peter Pan in giacca e mocassini
Si tratta di un esemplare di maschio in apparenza molto sicuro di sé e del lavoro che svolge. Ha tren’tanni o poco più, e ormai ha molto di cui poter parlare: ha un lavoro che gli permette di mantenersi, un modello di auto con cui spera di adescare le “tipe giuste”, e i pantaloni all’ultima moda tirati su fino al ginocchio, come se avesse appena avuto l’alluvione in casa.
Ma in tutto questo bel piano principesco c’è solo un piccolo intoppo: è un insicuro cronico.
Solitamente adesca ragazze di alto lignaggio, ma le sue preferite rimangono quelle semplici, serie, le ragazze di una volta: loro sembrano essere le vittime prescelte del lavaggio del cervello che intende adoperare.
E se quel lavaggio non funziona, il caro adulto Peter Pan si sente messo all’angolo. E sappiamo qual’è la soluzione adoperata da ogni insicuro quando le cose si mettono male, vero?
Esatto, la più semplice: battere ritirata.
Laddove “battere” è il termine chiave, che sta ad indicare una sola cosa: gambe in spalla e via alla ricerca di prede più belle e con la zucca più vuota di una campana!
E per giustificare questa sua assenza, gli basterà semplicemente tirare in ballo la solita scusa di nuovi impegni lavorativi in corso, quando in realtà l’unica cosa che si sta davvero lavorando è la nuova bambola di plastica comprata a buon mercato.
Esemplare n. 2: il Traumatizzato
Ecco un altro esempio di esemplare di maschio adulto da evitare.
Anche in questo caso, l’esemplare in questione non ha nulla che faccia pensare a qualcosa di negativo: è un uomo adulto, ha un lavoro stabile ed è probabilmente anche di bell’aspetto. Ma, unica pecca di tutta questa bella favola: è un uomo facilmente impressionabile.
Ha avuto alcune esperienze amorose negative, ma questa è una cosa che succede a tutti, giusto?
E invece no: l’esemplare è convinto di essere stato l’unico ferito da una tragica vicenda sentimentale. Oserei dire che manifesta una comune patologia di abnorme egocentrismo e vittimismo, e, come se non bastasse, sembra voglia far scontare a tutte le ragazze che incontra sul suo cammino le disdette avvenute a lui… A tutte le ragazze tranne alla sua ex, ovviamente, nei confronti della quale vanta di aver tenuto sempre un comportamento passivo e “zerbinesco”.
E non importa quante brave ragazze si ritroverà ad incontrare: questo tipo di uomo sembra esser destinato a recitare perennemente la parte del Leopardi in crisi d’autostima, pronto a sottoporre tutte le sue corteggiatrici a innumerevoli prove.
Un consiglio: se dopo alcuni mesi i muri che state cercando di abbattere non cedono, forse è il caso di pensare a qualche passatempo più costruttivo e meno lesivo al fegato.
D’altronde, Ercole affrontò le 12 fatiche per espiare le sue colpe nei confronti della morte della sua famiglia: ma voi che colpe dovete espiare?
Esemplare n. 3: il Pluri-fidanzato
Ecco una categoria davvero pericolosa di uomo. Questo non è un uomo comune, bensì un uomo “multiplo”, nel vero senso della parola: quest’uomo, infatti, ha trovato il sistema per sdoppiarsi ed essere quindi in grado di stare con due ragazze nello stesso periodo della sua vita.
Certo, è fidanzato con voi e non fa altro che ripetervi di quanto sia fortunato ad avervi, e di quanto voi meritiate di meglio: quando in realtà, è proprio lui a non volervi concedere questo “meglio”.
Ma lui è un uomo fatto ormai, carico di tutte quelle esperienze che gli consentono di guardarvi negli occhi e mentire spudoratamente e ripetutamente.
Ma si sa, come spesso succede, l’inconveniente è dietro l’angolo: a volte può bastare un messaggio mandato al momento sbagliato o una parola detta con noncuranza per svelare l’oscena verità.
E una volta capito che il vostro fidanzato s’è ripassato tutte le ragazze della provincia mentre voi perdavate tempo a credere alle sue belle parole, a voi non resterà altro da fare se non sbattergli la verità in faccia: a lui sarà più comodo sbattere semplicemente la porta e andarsene. In alcuni casi, può avvenire anche di peggio: non è escluso, infatti, che il vigliacco in questione aizzi contro di voi la sua nuova fidanzata, negando le parole d’amore che fino al giorno prima vi aveva dedicato.
Esemplare n. 4: il Complessato
Lui è uno dei tanti ragazzi presenti in circolazione.
Si mostra come un ribelle della nuova generazione e ama presentarsi come il Fonzie di turno: giacca di pelle nera, jeans strappati neanche fosse reduce da una brutta caduta in moto, e sguardo da ammaliatore.
Ah… E vi ho già parlato di quell’aria da “Duro che non deve chiedere mai?”.
A proposito di duro: il signor ribelle vanta di una carrellata di esperienze sessuali che neanche Rocco Siffredi in tutta la sua carriera professionale!
Si mostra talmente sicuro di sé da volere tutto e subito: lui non ha tempo per preliminari a base di cena, film e passeggiate romantiche, no. Lui è un uomo deciso, diretto e sa ciò che vuole… a quanto pare però, solo a parole.
Infatti vi dice che non vuole nulla di serio, eppure vi chiama, vi scrive, vi provoca, e ha da dire la sua su qualunque comportamento voi teniate nei suoi confronti.
Eppure, quando voi tentate di approcciarvi nella sua direzione, il Complessato tira fuori il miglior mantello nero di Dracula che possiede, lo spolvera, e vi si avvolge, sparendo teatralmente con un alone di mistero.
Quest può, effettivamente, destare una certa curiosità femminile; curiosità che svanisce nel momento in cui scoprite un altro lato della sua molteplice personalità: il lato della “prima donna”. Pronto ad elencarvi tutte le ragioni che riguardano i suoi disagi esistenziali, dai quali ha maturato profondi valori umani: peccato che di questi fantomatici valori non ve ne sia alcuna traccia.
Si batte i pugni sul petto come un gorilla, dicendo di non voler coinvolgimenti, ma non appena accennate a fare le stronze è il primo a corrervi dietro. Ma guai a mostrare comprensione, guai ad esporre i vostri sentimenti: vi ritroverete ad osservare le sue spalle mentre si allontana impietoso, falsamente portatore di quelle virtù e di quel rispetto che tanto decantava.
Esemplare n. 5: il Paziente
Ed eccoci arrivati all’ultimo esemplare presenta in lista, il gran finale.
Non so se a qualcuna di voi sia mai successo di incappare in questa evoluta specie di bipede: a me di rado, mentre sembra che una mia amica sia luogo fertile per questo esemplare, in quanto le è capitato più volte di averci a che fare.
Ma veniamo alle presentazioni: stiamo parlando dell’anti-mascolinità per eccellenza, del più lagnoso tra i maschi, talvolta inconcludente sotto molti aspetti.
L’esemplare in questione inizialmente non si pone come un amico: bensì, si avvicina quatto quatto alla preda con fare confidenziale, come una sorta di pavone ubriaco che tenta maldestramente di muovere la coda per corteggiare una femmina. Ecco, lui si presenta serpeggiando, fingendo a volte un tiepido interesse e facendo, inconsciamente, pensare alla femmina di essere corteggiata.
Ma in realtà lui non vuole corteggiare: è talmente altruista da voler rendere la femmina partecipe di ogni singolo problema presente nella sua vita.
É un po’ come piombare a cena a casa di qualcuno senza essere invitato.
Ecco, lui soffre di questo tipo di invadenza, oltre che di un enorme vittimismo: l’esemplare vuole essere ascoltato, vuole raccontare vita, morte e miracoli di se stesso (o peggio, di una sua ex che l’ha fatto terribilmente soffrire), e vuole soprattutto essere compatito.
In poche parole, sta cercando uno psicologo a cui fare le sue più intime confidenze prima di ricevere una cura al suo problema.
Molte ragazze pensano che dandogli corda, prima o poi, lui capirà che persona straordinaria ha davanti e cadrà nella rete dell’amore: grosso errore.
Stare dietro ad un esemplare così tanto concentrato su se stesso non farà altro che avvalorare la tesi che lui si è creato nella mente: ovvero, che lui è il Paziente e voi le crocerossine disposte a soccorrerlo ad ogni suo comando.
Ma non vi preoccupate: non appena avrete finito di medicargli le ferite, lui sarà finalmente pronto a ricominciare una nuova vita, e una nuova storia… Ma ovviamente, non con voi.
A questo punto, credo sia dovuta una conclusione che giustifichi ciò che appena ho detto, chiedendovi forse di perdonare questo mio accanimento sul genere maschile… E invece no.
Vorrei semplicemente invitare qualunque uomo con una coda di paglia chilometrica a prendere questa classifica per ciò che è realmente: una visione ironica su alcuni tipi di uomini, ma non su tutti.
Si dice che saper ridere dei propri difetti rappresenti il più alto sintomo di intelligenza, quindi, perchè non provarci ogni tanto?