Io non sono mai stata alta. Non ho mai avuto un fisico da spiaggia, uno di quelli che tutti si voltano a guardare con la lingua a penzoloni e la mascella che casca. Non sono mai stata particolarmente sveglia o di un’intelligenza tale da poter dire: “Questa un giorno sarà qualcuno”.
Sono sempre stata nella norma, nel mezzo, in quella striscia di grigio tra il bianco e il nero, dove il primo racchiude i numeri uno/geni/super intelligentoni alla Steve Jobs, e il secondo comprende le persone un po’ più tranquille.
C’è poi una cosa che ho sempre fatto: ho sempre dato troppo peso ai “Non sono” e “Non ho”.
Ma questa forse è una di quelle cose che si fanno quando si è più piccoli e insicuri ma soprattutto quando si è consapevoli dei limiti che uno ha.
Poi è andata meglio. Assieme ai limiti, con il tempo, sono venute fuori anche le caratteristiche positive. E’ saltato fuori che nessuno è perfetto, specialmente chi all’apparenza fa di tutto per esserlo, e che il mondo non è fatto di bianchi, neri o grigi. Così come le persone.
Quello che ho capito è che, assieme a questi colori così netti e distaccati, c’è un mondo di sfumature in ognuno di noi. Un mondo che corrisponde alla mia idea di carattere o personalità e che contiene luci, ombre, chiaroscuri e qualunque tonalità.
E’ saltato fuori che uno sbaglio non determina la persona maligna che sei, così come un signolo successo non fa di te una persona così fantastica e splendente.
E’ un’insieme di cose che fa di te ciò che sei. L’insieme di queste due, poi, sbagli e successi, fa di te un essere umano.
E tutti noi in fondo non siamo che simili, uguali e differenti allo stesso tempo, speciali e, a volte, per qualcuno, anche meno preziosi di quanto vorremmo sempre essere.
Ma, in fondo, cos’è che ci differenzia? Siamo persone fatte di carne, ossa, sangue, organi vitali, che vagano in questa vita cercando di darle un significato prima che la giostra si sia fermata.
Cercheremo cose diverse, in fondo, ma la ricerca di due cose ci renderà sempre uguali: felicità e amore. La felicità che dura un attimo o un periodo non definito, e la serenità, ovvero quello stato d’animo di pace con se stessi che è così difficile da trovare e da mantenere. Ma niente di questo è possibile senza l’amore: quello di quel gruppo intimo di persone che chiamiamo “Famiglia”, quello delle amicizie, di coloro che ti accettano così come sei senza essere costrette a farlo. E ultimo, ma non ultimo, quello di una persona, una sola tra sette miliardi, che ti guardi negli occhi e ti veda speciale anche se, a volte, magari non lo sei: bella, anche se non assomigli neanche lontanamente a una top model internazionale e importante come non ti ci sei mai sentita in vita tua.
Spesso cerchiamo nelle cose materiali quello che ci manca e, a volte, non ci rendiamo davvero conto che avere anche solo uno di questi tipi d’amore può renderti già di per sé una persona felice.
Averli tutti e tre, poi, fa di te la persona più fortunata al mondo.
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Martina Vaggi