Sta diventando difficile questa realtà.
Forse per alcuni lo è sempre stato, per altri inizia ad esserlo ora.
Questa vita così poco “sociale” e “socievole”, alla quale ci siamo abituati.
Queste abitudini malsane che abbiamo acquisito in questo anno, non per volontà nostra.
Il lavoro che viene tolto così, come se non valesse niente.
Come se fosse solo un giocattolo che si sono stufati di regalarci.
La realtà di oggi: la perdita completa del controllo
Non abbiamo accesso al controllo.
Non possiamo decidere noi quando e come questa situazione finirà.
Non possiamo cambiare la situazione esterna.
E questa situazione che noi non possiamo controllare alla fine sta controllando noi.
Quando incontrai la Signora T. per la prima volta (ne parlo nel mio libro) stavo passando un brutto momento. Non potevo fare nulla per cambiare la situazione esterna e quindi la subivo, ci stavo molto male.
Sono passati due anni da quel momento, ma ricordo ancora quali furono le parole che mi disse:
“Non puoi cambiare la realtà: non puoi cambiare le altre persone. E non è nemmeno tuo dovere farlo. Tu puoi cambiare te stessa, se lo vuoi. Facendo questo, anche le cose esterne cambieranno.”
Immagino che non tutti possano credere o comprendere un discorso simile.
Anche io avevo i miei dubbi. Fino a quando non mi sono resa conto che aveva ragione lei.
Fino a quando non ho capito il vero significato di quella frase.
Se cambi il tuo modo di vedere le cose e la realtà, acquisirai un punto di vista completamente diverso.
A quel punto tutto ti sembrerà diverso.
Ti sembrerà che la realtà esterna sia cambiata
ma non sarà così: avrai solo cambiato modo di osservarla.
Questo esempio si applica bene alla realtà di oggi.
Ovviamente noi non possiamo controllare il Covid.
Nessuno di noi può gestire gli eventi esterni.
Ma possiamo mettere ordine sulla realtà dentro di noi.
Possiamo fare tutto quello che è in nostro potere e nelle nostre capacità per migliorare la nostra situazione.
Gestire i pensieri per gestire la realtà
Noi abbiamo una responsabilità, la più importante di tutte.
La responsabilità di gestire i nostri pensieri.
Abbiamo una possibilità: quella di poter scegliere con cura i nostri pensieri, ogni giorno.
Un pensiero, coltivato ogni giorno, produce un risultato, che, con il tempo, diventa una realtà.
La nostra realtà, quella in cui viviamo, tutti i giorni.
Sta a noi scegliere se sia positiva o negativa.
Sta a noi decidere se la nostra realtà sarà un enorme prato in cui correre o una prigione in cui rinchiuderci.
La realtà di oggi è traumatica.
Decisamente frustrante. Decisamente demotivante.
Veramente, veramente triste.
Quindi? Che cosa è in nostro potere fare?

Imparare da una realtà in declino
Vi è mai capitato di ritrovarvi senza un soldo, eppure di sentirvi la persona più ricca del mondo?
Vi è mai capitato di non avere un lavoro eppure di riuscire comunque a tenere per mano la speranza?
Vi è mai capitato non avere una prospettiva di futuro, eppure… di riuscire a cogliere la bellezza, inafferrabile, del presente?
A me è successo.
Non sto dicendo che vi auguro che vi capiti.
Dico solamente che è dalle situazioni peggiori che impariamo le lezioni più importanti.
E quando questo avviene, se tu riesci a cogliere quei momenti, se riesci a vederli, puoi imparare qualcosa che ti porterai dietro per sempre.
Quando è successo a me, anni fa, ho capito una cosa.
Spesso noi tendiamo a dividere le persone in due categorie: persone negative e persone positive.
Forse un po’ di genetica c’è anche in questo o forse ha ragione la “Legge dell’attrazione” (i pensieri diventano cose, ecc.).
O forse… siamo noi che decidiamo chi vogliamo essere.
Quando è successo a me ho capito che le persone non possono essere divise in due categorie: perché tra le persone negative e quelle positive c’è uno spazio enorme, aperto, dove circolano tutti coloro che ancora non hanno capito bene da che parte stare.
Come avviene il cambiamento della nostra realtà
Ad un certo punto mi sono accorta che avevo passato vent’anni a rimproverarmi di qualsiasi cosa e ad addossarmi qualsiasi colpa.
E a cosa mi era servito?
Avevo passato del tempo con persone che mi avevano sempre criticato.
E a cosa mi era servito?
Era servito a cercare una persona che mi aiutasse a cambiare la mia realtà.
Era servito a capire che a volte non possiamo farcela da soli.
Che il cambiamento, per quanto possa spaventare e fare paura, per quanto possa portarti a soffrire, conduce, inevitabilmente, anche a qualcosa di buono.
Ci vogliono anni, forse.
Ma, alla fine, inizi a diventare il cambiamento che vorresti vedere negli altri.
Quando scegli di non vedere sempre il lato negativo.
Quando capisci che essere negativi con se stessi non ti porta da nessuna parte.
Che nessuno ottiene dei risultati se continua a darsi del “cretino”.
Ci vuole del tempo.
Ma la più grande conquista che tu possa ottenere durante questo percorso arriva quando inizi ad occuparti di te.
Quando smetti di guardare gli altri, di paragonarti a loro.
Loro hanno la loro realtà: tu hai la tua.
E non vuoi più cambiarli, perché sai che non puoi. Non funziona così.
Quando inizia a ricercare la tua approvazione.
Non quella degli altri.
Agli altri non importa nulla di te.
Ed è giusto che sia così.
Martina Vaggi
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2 pensieri riguardo “Sopravvivere ad una realtà in declino: la continua ricerca di se stessi”