Ben ritrovati all’appuntamento con la rubrica “10 domande all’autore emergente”, firmata Pensieri surreali di gente comune.
Quest’oggi abbiamo come ospite Luca Scopitteri, autore della trilogia de “Il creatore di sogni”.
Luca è anche il vincitore del premio al “Concorso Letterario Internazionale Lago Gerundo” (2020) con il racconto horror “Gioca con me”.
Ciao Luca, ti do il benvenuto sul mio blog!
Iniziamo subito con la prima domanda.

Quando ti sei avvicinato per la prima volta alla scrittura?
Luca Scopitteri:
Ciao Martina.
Credo che lo spartiacque sia stato il passaggio dalle scuole superiori all’università. I libri che prima leggevo per obbligo sono diventati un piacere difficile da rinunciare, e la scrittura, i pensieri e la fantasia, hanno trovato sfogo sotto forma di racconti, diari e storie brevi.
E una di queste storie ti ha portato a scrivere il tuo primo libro “Il creatore di sogni”, pubblicato nel 2017.
Che cosa ti ha spinto a intraprendere questa strada
Ci racconti brevemente la trama del libro?
Luca Scopitteri:
È stato il desiderio di mettermi in gioco. Negli anni ho sviluppato così tante idee, che alla fine ho deciso di darle sostanza in un progetto lungo e articolato, un romanzo appunto.
Molte volte si scrive per necessità, per esprimere un’idea, un’opinione, a volte anche un disagio. Nel mio caso da una riflessione che scaturisce da un’attitudine a sognare quasi tutte le notti, sogni vividi che ricordo benissimo e che mi danno molti spunti.
Un giorno mi sono domandato:
“Cosa accadrebbe se i sogni si materializzassero? E se, per contro, lo stesso avvenisse anche per gli incubi?”
Partendo da questa considerazione, nasce la storia di Jay e de “Il creatore di sogni”.
Libro su Amazon:
“Questa realtà è una finzione, una fantasia, una prigione con le sembianze di un paradiso.” Questo è un estratto del tuo libro.
Molto interessante il tema della realtà mischiata alla finzione: tutto sembra muoversi nell’ambito dell’apparenza eppure c’è della profondità in questo, mi sembra di capire.
Come mai con questo libro hai deciso di sondare questo “mondo dell’apparenza”, che non sembra per niente facile da rappresentare?
Luca Scopitteri:
Sono sempre stato molto attratto da tutto ciò che non è solo apparenza.
La realtà nasconde spesso delle sfaccettature che ignoriamo, eppure ugualmente interessanti.

Si scontra la mia duplice natura: da un lato il tentativo di essere razionale nelle scelte e nelle conclusioni, dall’altro la consapevolezza di cercare nella fantasia una valvola di sfogo.
Quando ci si abbandona a questa fantasia, succede che il mondo dei desideri, della paura e a volte della follia, prenda il sopravvento sulla realtà e diventi difficile comprendere entrambe.
A me piace immaginarmi nella terra di confine tra l’una e l’altra.
“Il creatore di ombre” è il secondo libro della trilogia, pubblicato nel 2020 con Bookabook.
Ci racconti brevemente di cosa tratta?
Luca Scopitteri:
È il proseguo della storia di Jay, con l’inserimento di un’altra protagonista, Lana. Alternando i capitoli narrati in prima persona, ripercorro le vite di entrambi, difficili e segnate da profonde ferite, che li porterà a incontrarsi in un mondo onirico.
Entrambi sono dotati di abilità uniche, che li rendono al tempo stesso potenti e minacciati. Ti lascio l’estratto di un capitolo di cui ho fatto creare un audio.
Per ascoltarlo, clicca qui.
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Anche in questo libro affronti tematiche non facili. E salta all’occhio anche questo: “Il creatore” sembra essere una definizione che ti piace usare molto nei titoli.
Come mai?
Chi è in realtà questo creatore, per te?
Luca Scopitteri:
Sì, il creatore è la linea guida della trilogia de “Il creatore di sogni”.
In realtà, il creatore è in ognuno di noi.
Tutti possono essere in grado di creare qualcosa, nel senso che tutti sono padroni delle proprie scelte e hanno i mezzi per realizzarli.
È pur sempre una generalizzazione, intendiamoci, ci sono situazioni che spesso inibiscono tale capacità. Ma, di massima, il discorso può essere valido per tutti.

C’è un elemento che accomuna i tuoi libri o i loro protagonisti?
Luca Scopitteri:
Sì, i protagonisti, così come tutti i personaggi dei miei romanzi e racconti, sono persone normali, seppur dotate di abilità uniche. Non si troverà mai un eroe senza macchia, o un antieroe che non abbia motivazioni almeno parzialmente condivisibili.
Non credo nel bianco e nel nero, ma più spesso nelle sfumature.
La verità dev’essere conosciuta nella sua totalità per poter essere valutata.
Self publishing: tu hai autopubblicato il tuo primo libro, mentre per il secondo ti sei affidato a Bookabook.
Cosa ne pensi del self? Lo consiglieresti?
Perché, secondo te, sempre più autori si rivolgono al self piuttosto che ad una casa editrice?
Luca Scopitteri:
Il self publishing è uno strumento molto valido, ma devi essere scrupoloso nel tuo lavoro. In veste di lettori, siamo i primi a sospettare di un lavoro autopubblicato a fronte di uno edito con casa editrice.
Per superare questa diffidenza, bisogna presentare un lavoro quanto più professionale: quindi affidarci a un editor, a un grafico per la copertina e l’impaginazione, a qualcuno che ci aiuti nella pubblicità.

Sono tutti aspetti che ci fanno diventare imprenditori di noi stessi.
Occorrono tempo e risorse da dedicare, e se si fa un buon lavoro il lettore non noterà alcuna differenza rispetto a un libro che trovi sul mercato.
D’altro canto, ci sono realtà come le fantomatiche case editrici a pagamento, che non si preoccupano minimamente del risultato; ecco, di quelle bisogna tenersi alla larga.
Alla luce di questo, mi sento di consigliare il self a chi ha voglia di dedicare impegno anche nel post scrittura; in caso contrario ci sono tante medie e piccole realtà molto valide e desiderose di crescere, che sapranno valorizzare un libro ben scritto.
“Gioca con me” è il racconto horror con il quale hai vinto il primo posto al “Concorso Letterario Internazionale Lago Gerundo” (2020).
Ci parli di questo racconto? Come ti è venuta l’ispirazione di scriverlo?
Vuoi lasciarci un breve estratto?
Luca Scopitteri:
È la storia di una giovane coppia che, durante un picnic in montagna, incontra una misteriosa bambina che in breve svelerà la sua natura maligna.

È una storia nella quale mi sono concentrato sull’aspetto ambientale, sulla paura primordiale che si ha verso l’oscurità, verso l’irrazionale.
L’idea nasce da una provocazione (amichevole) con il mio docente di scrittura narrativa, un noto scrittore con cui siamo in ottimi rapporti. Direi una sfida, una rivalsa, ma è un piccolo segreto tra noi due.
Ti lascio il link del racconto. Anche in questo caso ho fatto produrre un audio di cui sono particolarmente contento del risultato.
Puoi ascoltare il racconto, qui.
Tu ti sei laureato in Scienze Politiche e successivamente hai intrapreso questo percorso da scrittore.
Questa tua propensione alla scrittura è arrivata dopo o è stato proprio il tuo percorso di studi ad alimentarla?
Luca Scopitteri:
In realtà credo che Scienze Politiche, specie considerato l’indirizzo storico che ho seguito, mi abbia aiutato a migliorare la scrittura. In quegli anni ho imparato i metodi di ricerca, lo studio delle fonti e l’analisi dei fatti, per poi metterle in pratica con tesine.
È stato sempre in quegli anni che ho iniziato ad amare la lettura e a dare forma ai miei scritti.

Uno degli sbocchi di quell’università è il giornalismo. A suo tempo ho preso in considerazione quella strada, ma la vita e le circostanze, a volte, ti “dirottano” altrove.
Anni spesi bene tuttavia, perché ho accumulato un carico di esperienze che oggi mi tornano utili.
Che lavoro fai per vivere? Vedi nella scrittura, prima o poi, una possibilità concreta di futuro, da un punto di vista lavorativo?
Hai già in progetto un altro libro?
Luca Scopitteri:
Ho una piccola impresa nel campo del tessile.
La scrittura, come sa bene chi conosce questo mondo, in pochi casi ti permette di vivere solo di quella. Questo non vuol dire che non accada.
Ma è più facile che ci riesca chi è capace di abbinare attività propedeutiche, come editor, correttore di bozze, collaborando con case editrici, e così via.
Vivere di sola vendita dei libri, è un privilegio per pochi.

Nel mio caso, sto andando per gradi, seguendo corsi di scrittura narrativa affermati, dedicando tempo alla lettura (fondamentale per chi vuole scrivere) e così via. Non si smette mai di imparare e questo può portare solo a migliorarsi.
Quello che verrà, sarà più che ben accetto.
Attualmente ho in lavorazione il mio terzo romanzo. Ho preso una pausa dalla trilogia de “Il creatore di sogni” perché è un lavoro che mi richiede molto tempo per chiudere tutti gli intrecci aperti nei primi due lavori, e il periodo in cui viviamo non aiuta.
Credo che il prossimo romanzo sarà ultimato per la fine della primavera, poi vedremo con la casa editrice quando farlo uscire.
Riprende il racconto “Gioca con me”, quello di cui ti parlavo sopra, una storia di ricerca, a tinte soprannaturali, con un passato oscuro da scoprire.
E io ti faccio un grosso in bocca al lupo per la stesura di questo nuovo inedito e per tutto quello che verrà nella tua vita.
Bene, Luca Scopitteri, queste erano le tue 10 domande.
Sono molto felice di averti avuto ospite per la mia rubrica.
Lascia pure i tuoi recapiti social qui sotto, affinché chiunque lo desideri, possa seguirti e conoscere meglio le tue opere.
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Martina Vaggi